Gli ingenti volumi di merci associate allo shopping online provenienti da Paesi al di fuori dell’Europa stanno causando gravi danni ai negozi locali e mettendo a dura prova le dogane europee.
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Per contrastare questi problemi diffusi, sembra che l’Unione Europea stia lavorando a una riforma che prevede l’imposizione di dazi sui beni economici acquistati da piattaforme online non europee.
Questa nuova legge potrebbe rappresentare una sfida per i giganti cinesi dell’e-commerce come Temu e Shein, che vendono moda veloce online a pochi euro.
La nuova normativa dell’UE sui beni low-cost importati
Attualmente, le regolamentazioni permettono l’importazione di merci con un valore inferiore a 150 euro da Paesi terzi senza l’applicazione di dazi doganali. Temu e Shein hanno approfittato di questa normativa per emergere come leader nell’e-commerce, diventando diretti concorrenti persino di Amazon.
Pare che l’Unione Europea stia considerando di abbassare la soglia dei 150 euro per frenare l’importazione di beni low-cost e imporre dazi a tutte le piattaforme di e-commerce non europee.
Al momento si tratta solamente di voci non ufficiali, ma sembra che questa sia la strada da seguire per contrastare il flusso continuo di beni low-cost che attraversano senza ostacoli i confini.
L’obiettivo dell’UE di riequilibrare il mercato
Come riportato dal Financial Times, nel 2023 sono stati consegnati in Europa ben 2 miliardi di pacchi esenti da dazi, mentre solamente ad aprile 2024 sono stati spediti dalla Cina circa 350.000 articoli, con una media di circa due spedizioni per famiglia. Numeri impressionanti che mettono a dura prova i controlli doganali europei.
Inoltre, sia negli Stati Uniti che in Europa, la salita di piattaforme come Temu e soprattutto Shein ha coinciso con un aumento dell’inflazione. Questi colossi cinesi hanno rapidamente conquistato quote di mercato ai danni di diversi rivenditori europei, specialmente nel settore della moda low-cost (ad esempio Zara o H&M). Un’introduzione di misure protezionistiche europee e un aumento dei dazi potrebbero contribuire a ristabilire l’equilibrio di mercato.