Scopri cosa fare in caso di quinta malattia negli adulti, anche durante la gravidanza.
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Le implicazioni della quinta malattia negli adulti
Nonostante comunemente si creda che la quinta malattia colpisca solo i bambini, la realtà è che può manifestarsi anche negli adulti, comprese le donne in stato di gravidanza. In questo articolo esploreremo insieme cosa fare in caso di contagio e se esistono modi per prevenirlo.
Che cos’è la quinta malattia negli adulti
La quinta malattia negli adulti, nota anche come megaloeritema infettivo, è un’infezione virale benigna tipica dell’infanzia che si caratterizza per la comparsa di febbre e macchie rosse sul viso. Come riportato dall’Istituto Superiore di Sanità, è causata dal parvovirus B19 ed è altamente contagiosa durante il periodo di incubazione, trasmettendosi tramite le secrezioni respiratorie, il contatto con superfici contaminate e il sangue infetto.
Nei bambini, la malattia si risolve spontaneamente entro 1-3 settimane conferendo immunità permanente. Tuttavia, in alcuni casi può causare complicazioni gravi, soprattutto negli adulti con anemia o sistema immunitario compromesso.
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Perché la quinta malattia può colpire anche gli adulti?
Come accennato, la quinta malattia può interessare anche gli adulti. Secondo il Manuale MSD per professionisti, il virus circola principalmente in primavera e causa epidemie tra i bambini (soprattutto tra i 5 e i 7 anni), ma non risparmia nemmeno gli individui più grandi.
Negli adulti, può manifestarsi con diverse sindromi cliniche, tra cui la sindrome guanti e calze papulare purpurica, artropatie, crisi aplastica transitoria, o persino complicazioni come la perdita della gravidanza o l’idrope fetale. Si stima che circa il 50-80% degli adulti abbia avuto un’infezione passata da parvovirus B19, che probabilmente conferisce immunità protettiva nei soggetti immunocompetenti..
La sua elevata contagiosità e la trasmissione facile attraverso tosse, starnuti e contatto con superfici contaminate, oltre al contagio precedente alla comparsa dei sintomi visibili, sono tra i motivi che determinano l’infezione anche negli adulti.
La quinta malattia durante la gravidanza: rischi e precauzioni
Secondo un articolo dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, è possibile contrarre la quinta malattia anche durante la gestazione, sebbene non sia comune.
I rischi non vanno sottovalutati, poiché in circa il 2-3% dei casi il feto può sviluppare una grave forma di anemia che potrebbe portare a anemia fetale, insufficienza cardiaca e idrope fetale, un accumulo di liquidi al di fuori del sistema circolatorio rilevabile tramite ecografia.
Terapie e precauzioni da adottare
Nella maggior parte dei casi, il trattamento della quinta malattia negli adulti e nei bambini si basa su cure sintomatiche per l’eritema infettivo.
In aggiunta ai farmaci per controllare la febbre come il paracetamolo, è consigliabile riposare e bere molti liquidi.
Nei soggetti con un sistema immunitario indebolito, potrebbe essere necessario somministrare anticorpi umani diretti contro il virus.
Per quanto riguarda la prevenzione, non esiste un vaccino per la quinta malattia. Tuttavia, è importante adottare misure igieniche come il lavaggio frequente delle mani per limitare il contagio.