La Tradizione dell’Elf on the Shelf: Che la Magia Abbia Inizio!
Ti piacciono i nostri articoli? Seguici in tempo reale: iscriviti a SPARKLIFE.IT sulla nostra PAGINA FACEBOOK e attiva le notifiche! Oppure seguici su INSTAGRAM CLICCANDO QUI o al canale TELEGRAM!
L’Elf on the Shelf, o “l’Elfo sulla Mensola”, rappresenta una tradizione americana nata dalle menti di Carol Aebersold e di sua figlia Chanda Bell. Questa affascinante pratica è stata introdotta attraverso un libro per bambini scritto in rima. Nonostante la sua relativa novità, il libro in realtà riflette un’antica leggenda associata alla festa del Ringraziamento e al periodo natalizio.
La narrazione racconta le avventure di un elfo vivace e furbo, inviato da Babbo Natale per trascorrere il periodo natalizio all’interno delle famiglie. Durante il giorno, l’elfo vestito di rosso siede sulla sua mensola per sorvegliare gli eventi in casa. Quando cala la notte, attraverso una piccola porta, viaggia fino al Polo Nord per raccontare a Babbo Natale tutto ciò che ha osservato: se il bambino si è comportato bene, se segue le istruzioni, se mangia correttamente e si comporta bene a scuola.
Al suo ritorno a casa, l’elfo crea qualche piccola marachella, nascondendosi o giocando scherzi, per divertire i bambini che al risveglio si entusiasmeranno nel trovarlo. L’elfo può anche organizzare situazioni divertenti, portare regali, lasciare messaggi o proporre attività per il tempo libero del bambino.
Esiste una versione italiana di questo libro, intitolata “Che la Magia Abbia Inizio!”. Questa versione, reinterpretata da un gruppo di mamme creativo e straordinario, mantiene la trama fondamentale ma presenta alcune differenze: l’elfo può essere toccato e non funge da “spia”, ma piuttosto arriva nelle case dei bambini per imparare da solo le buone maniere. I bambini diventano quindi “Istruttori Elfi”, completando il loro percorso con un attestato di merito.
Come funziona l’elfo sulla mensola
Le tradizioni, come spesso accade, subiscono evoluzioni nel tempo e si adattano all’uso delle persone. Anche l’Elf on the Shelf, nella sua forma ufficiale, propone regole e linee guida specifiche, ma è suscettibile di personalizzazioni da parte di ogni famiglia.Infatti, ciascun nucleo familiare può apportare modifiche, interpretazioni e adattamenti secondo le proprie esigenze e in relazione alle caratteristiche del bambino coinvolto.Le varianti personali assumono, a mio modesto avviso, un’importanza fondamentale. Ciò che può essere stimolante e adatto per un bambino, potrebbe risultare spaventoso per un altro, vista la diversità delle sensibilità individuali
L’ Arrivo dell’ Elfo
Nella versione statunitense, l’elfo fa la sua comparsa il giorno del Ringraziamento e rimane fino alla Vigilia di Natale, completando il suo compito prima di partire per il Polo Nord insieme a Babbo Natale.
In Italia, diversi adottano l’inizio del periodo dell’Avvento o il 1° dicembre o l’8 dicembre, seguendo le tradizionali date legate al Natale nel paese.
Con la chiusura del periodo l’elfo scompare per tutto il resto dell’anno.
ADOTTARE UN ELFO
Esistono diverse opzioni da considerare, tutte personalizzabili in base alle preferenze e alla percezione di ciò che sia adatto per i vostri bambini.
Immaginate il bambino che chiede a Babbo Natale di poter accogliere un elfo nella propria casa. Babbo Natale risponde inviando il suo elfo, al quale il bambino dovrà dare un nome. Nel nostro caso, abbiamo scelto una via intermedia! Quando il nostro bambino era piccolo, l’elfo era già presente nella nostra vita, aveva persino un nome scelto dal nostro figlio, ma rimaneva invisibile: lasciava messaggi, faceva “sentire la sua presenza”, e trovavamo segni come biscotti parzialmente mangiati, la televisione accesa o porte lasciate aperte; addirittura spegneva la televisione quando era ora di dormire. Avevo timore che il bambino potesse spaventarsi.
Successivamente, quando è cresciuto, finalmente, l’Elfo Ben si è manifestato “in carne e ossa” durante il periodo natalizio. È arrivato con un certificato ufficiale e una lettera da Babbo Natale che spiegava il motivo per cui Ben non si era mai mostrato prima di allora.
Sul sito ufficiale di Elf on the Shelf, su Etsy e sui blog delle mamme americane, si trovano vari documenti stampabili: lettere predefinite, certificati “ufficiali” di adozione e richieste dei bambini.
La bellezza di questo gioco risiede nella sua flessibilità: è possibile variare, adattare e personalizzare l’esperienza in base alle necessità e ai desideri.
LA PORTA MAGICA
La leggenda narra che l’elfo, per tornare rapidamente al Polo Nord durante la notte, faccia uso di una porticina magica che gli consente di viaggiare nello spazio con estrema velocità.
Le porte degli elfi rappresentano una variante delle classiche porte delle fate. Queste ultime fecero la loro prima comparsa negli Stati Uniti nel 1993, nella cittadina di Ann Arbor, quando Jonathan e Kathleen Wright le inventarono per le loro figlie. Tuttavia, l’origine di questa tradizione è antica ed europea.
Ma qual è il vero scopo di queste porte? Non si tratta solo di un semplice dettaglio. Le porte fungono da strumento per stimolare la creatività nei bambini, offrendo loro un varco verso un mondo fatto di fantasia e immaginazione. Gli elfi, inoltre, hanno il compito di assistere e sostenere i bambini, proteggendoli dai mostri e riparando i giocattoli danneggiati. Per questo motivo, talvolta, le porte vengono lasciate nelle camere dei bambini per tutto l’anno, offrendo loro un rifugio o uno spazio riservato dove esprimere liberamente le proprie emozioni.
COME COSTRUIRE LA PORTA MAGICA
Il momento entusiasmante arriva: quale tipo di porticina utilizzare per l’elfo? Qui non c’è una regola fissa. Per coloro che dispongono di poco tempo, ma desiderano comunque una porta incantevole, c’è sempre la possibilità di acquistarla online. Etsy o gruppi su Facebook ospitano una vasta gamma di artigiani che realizzano porte di ogni forma, dimensione e colore.Tuttavia, la vera bellezza, a mio avviso, sta nel crearla con le proprie mani. La creazione di una porticina per l’elfo può essere affrontata in svariati modi: utilizzando materiali di riciclo, raccogliendo cortecce, rami, muschio o persino trasformando oggetti che normalmente sarebbero destinati ad altro uso, come vecchie scatole di scarpe o mensole per i libri. Puoi anche sperimentare con materiali come il das o il fimo per modellarla, o utilizzare stoffe, legno, cartapesta e molto altro. L’elemento fondamentale è avere creatività e una buona dose di manualità!
La parola d’ordine è esplorare l’infinita fantasia!
COME COMPARE E COME SI ATTIVA
La creazione dell’ingresso dell’elfo può seguire diverse strategie: se è il bambino a richiederne l’arrivo, costruire la porta insieme a lui può essere un regalo di benvenuto divertente e coinvolgente. Questa attività può diventare un piacevole diversivo durante i lunghi pomeriggi autunnali, specialmente quando il tempo è grigio e piovoso. Tuttavia, se la richiesta arriva da Babbo Natale, la porta può essere fatta arrivare durante la notte, come un dono che l’elfo porta con sé.
Da noi, la porta dell’elfo è giunta insieme al nostro finto caminetto, costruito con grande impegno e creatività. Ogni anno, questo caminetto appare magicamente quando abbiamo finito di decorare l’albero di Natale e sistemato tutte le decorazioni. Il nostro bambino sa perfettamente che è un caminetto finto, ma durante la notte più speciale dell’anno, diventa reale: dopo tutto, non abbiamo un vero camino!
Naturalmente, anche la porta si attiva grazie alla magia: secondo la tradizione, l’elfo lascia al bambino una polverina magica da “soffiare” sulla porta al momento del suo arrivo. Questo gesto conferisce magia alla porta per tutto il periodo natalizio. Quale materiale utilizzare per la polverina magica? Glitter e polvere colorata, conservati in una graziosa boccetta di vetro, si rivelano perfetti per questo scopo!
LE REGOLE
Nella versione americana della tradizione dell’elfo, esiste una regola fondamentale: evitare assolutamente di toccare l’elfo. Si narra che se l’elfo viene toccato, perda la sua magia e non riesca più a fare ritorno al bambino. Nel libro scritto da Carol e Chanda si legge: “C’è solo una regola che devi seguire per farmi tornare ed essere qui domani: per favore non toccarmi, la mia magia potrebbe sparire, e Babbo Natale non saprà tutto quello che ho visto e so”.
Questo significa che i bambini possono parlare con l’elfo, condividere le loro giornate, pensieri, preoccupazioni o desideri, e lui ascolterà tutto, riferendo poi a Babbo Natale. Di giorno, l’elfo non può parlare né muoversi, ma durante la notte annota tutto ciò che gli è stato confidato.
Tuttavia, ogni famiglia sceglie l’approccio che meglio si adatta alla propria vita. Ad esempio, seguendo la richiesta del nostro figlio a Babbo Natale, abbiamo deciso di permettere al nostro bambino di toccare l’elfo. Ma c’è stata una condizione specifica, come scritto da Babbo Natale: “a patto di non usarlo come un giocattolo ma di trattarlo come un amico o un fratellino”. Personalmente, l’idea di non poter toccare l’elfo sembrava troppo restrittiva e potenzialmente causa di frustrazione o mancanza di affetto. Abbiamo quindi optato per considerare l’elfo un membro effettivo della nostra famiglia, facendo di ciò la scelta più adatta per noi.
L’ ARRIVO E L’ADDIO
Nell’esperienza con l’elfo, due momenti emergono come particolarmente significativi: l’arrivo e la partenza dell’elfo. Questi due momenti, a mio parere, meritano di essere enfatizzati e distinti dagli altri.
L’Arrivo
Il primo arrivo, come accennato, solitamente è accompagnato da una lettera di presentazione (dall’elfo o da Babbo Natale), un certificato di adozione e la scelta del nome.
Ogni anno, il ritorno dell’elfo può diventare un’occasione per creare arrivi sorprendenti e suggestivi: che sia su una mongolfiera, tra i palloncini, su una slitta, cavalcando una scopa, dal cielo o attraverso il camino. La vostra creatività non ha limiti e internet offre un’incredibile fonte di immagini e idee senza fine!
La Partenza
Il momento in cui l’elfo parte per il Polo Nord sarà probabilmente il più struggente. Un addio inevitabile che il bambino dovrebbe vivere più come un “arrivederci”, un momento commovente ma dolce. È un momento da accettare senza pianti, cercando di renderlo il più gioioso possibile.
Anche in questo caso, ci sono molti modi diversi per rendere questo momento di separazione meno doloroso e più piacevole. Su internet si trovano innumerevoli idee: messaggi affettuosi, sparizioni misteriose, mappe per raggiungere il Polo Nord, lettere di commiato e piccoli doni per addolcire l’addio.
Gli Insegnamenti
L’esperienza con l’elfo offre al bambino molto più che semplici scherzi e regalini. L’elfo, a mio avviso, ha una duplice funzione.
Da un lato, rappresenta la voce della coscienza del bambino: anche se osserva e riferisce un po’, è importante che i bambini imparino dai propri errori, comprendano le conseguenze delle proprie azioni e cerchino di rimediare. L’elfo, in linea con la tradizione, svolge questo ruolo di osservatore e informatore.
Dall’altro, la presenza dell’elfo aiuta il bambino a superare ostacoli, a comprendere i propri errori e ad assimilare concetti spesso difficili da comprendere. Se l’esperienza viene gestita in modo efficace, l’elfo può diventare non solo un alleato di Babbo Natale, ma anche un mentore, una guida e un confidente per il bambino.
Se noi genitori, oltre a divertirci con scherzi e regalini, sfruttiamo la presenza dell’elfo in modo oculato ed intelligente, possiamo trasformarlo in un potente strumento educativo. L’elfo può diventare un mezzo per imparare a gestire le emozioni, superare difficoltà e affrontare le paure.
E ORA QUALCHE ESEMPIO:
L’elfo, nella sua presenza magica, può insegnare al bambino molto più di quanto immaginiamo. Immaginiamo un bambino timido che ha paura di esibirsi in pubblico durante la recita scolastica. L’elfo, di notte, si esercita con lui, improvvisando un concerto segreto! Potrebbe anche lasciare un amuleto magico all’infante, un portafortuna elfico da tenere in tasca durante lo spettacolo. Questo gesto aiuta il bambino a superare la timidezza, a sentirsi più coraggioso e a affrontare l’evento con più sicurezza.
E se il bambino dovesse ammalarsi e non potesse frequentare la scuola? L’elfo, solidale, potrebbe mostrare segni di malattia a sua volta, proponendo piccole attività divertenti per riempire le giornate del bambino. Questo aiuta il bambino a imparare ad accettare e adattarsi agli imprevisti, trasmettendogli un senso di comprensione e comfort.
Alcuni bambini possono essere sensibili e facilmente offesi. In questi casi, l’elfo potrebbe ironizzare sui lati “critici” del bambino in modo giocoso, insegnandogli a sdrammatizzare e a prendersi un po’ in giro. Questo gli permette di vedere se stesso riflessi nelle azioni dell’elfo e di imparare a mitigare i propri difetti, sviluppando un senso di autoconsapevolezza e tolleranza.
Aiutare il bambino con compiti o attività scolastiche: durante la notte, l’elfo potrebbe mettere in ordine i libri o lasciare piccole note incoraggianti per stimolare il bambino ad affrontare le proprie sfide accademiche.
Promuovere comportamenti positivi: se il bambino sta affrontando un momento difficile, l’elfo potrebbe lasciare messaggi incoraggianti o premiare con piccoli doni comportamenti positivi come la gentilezza, l’aiuto verso gli altri o la collaborazione.
Coinvolgere il bambino in attività benefiche: l’elfo potrebbe suggerire al bambino di fare azioni di beneficenza, come raccogliere giocattoli per i bambini meno fortunati, mettere da parte cibo per un’organizzazione di beneficenza locale, o creare biglietti di auguri per gli anziani del vicinato.
Insegnare abitudini salutari: l’elfo potrebbe lasciare messaggi che promuovono l’importanza di una sana alimentazione, dell’esercizio fisico o dell’igiene personale, incoraggiando il bambino a mantenere abitudini salutari.
Trasmettere valori fondamentali: attraverso piccole scene o messaggi, l’elfo potrebbe illustrare concetti come la gentilezza, la gratitudine, il rispetto verso gli altri, l’importanza della condivisione e della solidarietà.
Supportare il bambino nelle situazioni emotivamente difficili: se il bambino affronta una perdita o una situazione emotivamente delicata, l’elfo potrebbe lasciare note di conforto o simboli di speranza per aiutarlo a superare questo momento difficile.
In sintesi, l’elfo diventa un prezioso maestro per il bambino, insegnando attraverso la sua presenza, i giochi e le situazioni create. Lo fa sempre con empatia, vicinanza e cercando di comprendere e condividere le esperienze del suo piccolo amico.
ELFO AMICO
L’elfo diventa non solo un compagno magico, ma anche un amico immaginario e un confidente per il bambino. È qualcuno a cui può confidare i suoi sogni, segreti, desideri e speranze. Dal punto di vista psicologico, questo personaggio può diventare un compagno con cui condividere interessi e segreti, un amico ideale che possiede le abilità che il bambino vorrebbe avere, come risolvere problemi con incantesimi magici o affrontare le sue più grandi paure, come quella dei mostri o del buio. Questo “amico” è in grado di ascoltarlo e interagire con lui nel gioco.
Questa esperienza offre al bambino l’opportunità di esprimere apertamente le proprie emozioni, paure, preoccupazioni e scoperte. Gli permette di elaborare le sue esperienze vissute, esaminandole da diverse prospettive e trasformandole attraverso il gioco. Interagendo con un personaggio dotato di una personalità unica, costruita giorno dopo giorno dal bambino stesso, il piccolo esercita le sue capacità relazionali. Questo processo lo aiuta a conoscere meglio se stesso, a comprendere il punto di vista degli altri e a iniziare ad affrontare esperienze importanti nel suo percorso di socializzazione.
Un consiglio importante è adattare la storia dell’elfo in base alle esperienze del bambino e della famiglia durante il gioco. In questo modo, la presenza dell’elfo diventa più autentica, meno basata su idee preconfezionate, e il bambino sentirà davvero che il suo elfo fa parte della sua vita!
Ad esempio:
Se il bambino si ammala, l’elfo potrebbe “ammalarsi” anche lui e prendere le medicine insieme al bambino.
Se il bambino è triste per un litigio con un amico, l’elfo potrebbe suggerire un’attività per fare pace, come preparare un piccolo regalo.
Se il bambino ha avuto un brutto voto a scuola, l’elfo potrebbe offrirsi di leggere o studiare insieme per migliorare.
Sfruttate le situazioni quotidiane per arricchire l’esperienza con l’elfo, rendendola più coinvolgente. Se vi divertite voi stessi, riuscirete a interpretare al meglio questo gioco. Ma ricordatevi, se non vi divertite o non riuscite a connettervi con il vostro lato giocoso, allora potrebbe non essere adatto.
La componente più importante di questo gioco siete voi: se vi divertite, anche il gioco diventerà più coinvolgente. Quindi non vi scoraggiate dalle notti insonni passate a preparare le sorprese mentre vostro figlio dorme, dopo una giornata lavorativa faticosa.
Anche se richiede tempo e fatica, troverete gratificante vedere la sorpresa e la gioia nei volti dei vostri bambini. Le possibilità sono infinite:
Utilizzate oggetti, mobili e giochi che già avete in casa.
Trovate template online sul sito ufficiale o sui blog delle mamme per trovare ispirazione.
Sfruttate corredi di case delle bambole per creare scenari di gioco.
Troverete online una vasta gamma di materiali stampabili per ogni situazione immaginabile, ma richiederà una stampante a colori e del tempo per tagliare e sistemare.
Una strategia divertente è far interagire l’elfo con i giocattoli del bambino. Può guidare le macchinine, giocare con le bambole o leggere storie ai peluche, creando l’illusione di una “vita notturna” nella casa. Richiede pochi minuti ma lascia un impatto duraturo!
La tradizione del libro suggerisce di creare meraviglia al mattino quando il bambino si sveglia, ma non ci sono regole fisse su quando farlo. Adattate tutto in base alle vostre preferenze e al contesto familiare.
Momenti Divertenti con l’Elfo
Uno dei modi più comuni per coinvolgere l’elfo è attraverso scherzi innocui e simpatici. Si tratta di piccoli dispetti o buffonate che portano un sorriso sul viso del bambino al risveglio e che rendono la casa un luogo pieno di gioia.
Su piattaforme online come Facebook, Pinterest e Instagram, troverete una varietà infinita di idee. Per il primo anno, è consigliabile iniziare replicando questi scherzi per prendere familiarità con questo tipo di divertimento. Col passare del tempo, vi verranno in mente idee originali e personali, adattate perfettamente alla vostra famiglia.
Generalmente, si utilizza ciò che si ha a disposizione in casa per creare questi momenti divertenti. Ci sono scherzi che richiedono un po’ più di lavoro e altri che si possono preparare in pochi minuti, come posizionare l’elfo in modo buffo o sorprendente.
Può però capitare, ad esempio, che usi un dispettuccio per far capire al bambino come NON ci si deve comportare: aiuterà quindi il bambino a vedere le cose da un altro punto di vista, quello del genitore. Ma sempre in modo molto discreto e delicato.